piccole barche crescono

Alto adriatico e traina costiera con piccole barche ai pelagici minori, non sono cose molto concordi tra loro, ma se praticate con costanza e applicazione possono regalare buone emozioni.
Purtroppo a causa del mio lavoro, che non mi concede fine settimana da condividere, mi trovo spesso a pescare da solo, su di una piccola barca di meno di 5 mt, e trainando a volte mi trovo in difficoltà, tranne distanziando molto le esche tra loro, cosa che non mi piace, allora anche da solo metto a riva 4 canne in superficie, ma io preferisco pescare con le esche molto vicine tra loro cosa che in solitudine spesso mi risulta di difficile gestione a causa dei fili troppo vicini uno all'altro. e nella mia zona trainare leggiero ai pelagici con due sole canne in acqua è realmente poco produttivo.
Quindi se volevo pescare con quattro canne e filare due teaser a barra e essere solo a bordo mi sono dovuto di dotare di divergenti, pena la rinuncia dell’assetto.
Subito mi scontrai con le dimensioni della barca, veramente piccola 4,50mt più il motore e quindi dopo aver a lungo cercato mi resi conto che sul mercato non riuscivo a trovare dei porta divergenti che facessero al caso mio,così decisi di farli da solo.
Il primo passo fu comprare i fusti grezzi in carbonio da una azienda italiana e dotarli della ferramenta necessaria, fatto questo con un po’ di acciaio preparai i porta divergenti, composti da 1 femmina per lato della barca da incassare nel piano della panca di prua, abbondantemente rinforzato per sostenere il vettore di forza applicata dal peso e dai colpi di mare poi il maschio con il porta divergente vero e proprio regolabile sia in altezza che in angolo verso fuori.
Come per ogni cosa fatta in casa il difficile era fare due copie identiche ma opposte nelle regolazioni ma comunque con un po’ di pazienza tutto è andato a buon fine ed ora mi godo l’uso dei miei divergenti lunghi 5mt su una barca di 4e50 che non temono di andare a 20 nodi da aperti e sbracciati fuori.